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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 13
 
originale
 
[13] Ad haec renidens Milo: "Qua" inquit "corporis habitudine praeditus quove nomine nuncupatus hic iste Chaldaeus est?" "Procerus" inquam "et suffusculus, Diophanes nomine." "Ipse est" ait "nec ullus alius. Nam et hic apud nos multa multis similiter effatus non parvas stipes, immo vero mercedes opimas iam consecutus fortunae scaevam an saevam verius dixerim miser incidit. Nam die quadam cum frequentis populi circulo conseptus coronae circumstantium fata donaret, Cerdo quidam nomine negotiator accessit eum, diem commodum peregrinationi cupiens. Quem cum electum destinasset ille, iam deposita crumina, iam profusis nummulis, iam dinumeratis centum denarium quos mercedem divinationis auferret, ecce quidam de nobilibus adulescentulus a tergo adrepens eum lacinia prehendit et conversum amplexus exosculatur artissime. At ille ubi primum consaviatus eum iuxtim se ut adsidat effecit, [attonitus] et repentinae visionis stupore et praesentis negotii quod gerebat oblitus infit ad eum: "Quam olim equidem exoptatus nobis advenis?". Respondit ad haec ille alius: "Commodum vespera oriente. Sed vicissim tu quoque, frater, mihi memora quem ad modum exinde ut de Euboea insula festinus enavigasti et maris et viae confeceris iter."
 
traduzione
 
?Che tipo ? questo Caldeo e come si chiama?? fece Milone sorridendo. ?? alto, piuttosto bruno e si chiama Diofane.? ?Ma allora ? proprio lui, non ci sono dubbi!? esclam?. ?Anche qui da noi s'era messo a tutto spiano a far l'indovino fra la gente, guadagnando quattrini a palate, altro che pochi soldi, finch? non gli tocc?, poveraccio, un incidente, o meglio, un vero accidente ? proprio il caso di dirlo. ?Una mattina, mentre stava predicendo l'avvenire al solito crocchio di gente, gli si avvicin? un mercante, un certo Cerdone, per sapere quale fosse il giorno pi? favorevole per mettersi in viaggio. Come Diofane glielo predisse Cerdone mise subito la mano alla borsa e aveva gi? rovesciato i soldi per contare cento denari quale compenso per la profezia, quando un giovanotto dall'aspetto distinto si fece alle spalle di Diofane e tirandolo per un lembo del mantello, tanto da costringerlo a voltarsi, gli butt? le braccia al collo e cominci? a baciarlo con trasporto. Diofane fece altrettanto, lo invit? a sedere accanto a lui e stupito di quell'improvvisa apparizione, dimenticando completamente l'affare che stava combinando, cominci?: 'Che piacere vederti qui! Quand'? che sei arrivato?'
 

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